martedì 11 settembre 2012

Dicono che il latte "fa bene alle ossa

Il latte è un usuraio della peggior specie, quegli usurai che vi fanno un prestito ma poi, se non gli ridate tutto con gli interessi impossibili, vi mandano picchiatori a spaccarvi le ossa.
Il latte contiene calcio, utile alle ossa, e per questo viene consigliato, ampiamente consigliato, per l'osteoporosi. Ma contiene anche proteine animali, acide, che, per essere smaltite, consumano calcio.
Come un usuraio, il latte presta un po' di calcio, ma, alla fine, ne consuma più di quello che dà. Le proteine del latte, sommate a quelle provenienti da carne e pesce, costringono l'organismo a sottrarre calcio all'osso per poter provvedere al loro smaltimento.
Infatti, la salute dell'osso dipende molto più da quei fattori che impediscono le perdite di calcio dall'organismo che dalla semplice quantità di calcio assunta. Quasi tutto il calcio dell'organismo è contenuto nello scheletro, che è la banca del calcio. Il calcio viene perso continuamente attraverso le urine, le feci e il sudore, e queste perdite vengono reintegrate attingendo ai depositi di calcio nell'osso, che cede quindi calcio in continuazione. Il calcio immagazzinato nell'osso viene poi reintegrato con quello alimentare.
Esiste dunque quello che viene chiamato "bilancio del calcio": bisogna che il calcio assunto con la dieta sia maggiore di quello perso, altrimenti il bilancio è negativo, e si va incontro all'osteoporosi.
In generale, nelle popolazioni che consumano molto latte l'incidenza di osteoporosi è maggiore, mentre è rara nei paesi dove non si beve latte. É noto che tra gli esquimesi, che assumono oltre 2.000 mg di calcio al giorno, l'osteoporosi dilaga.
Vari studi, tra i quali l'Harvard Nurses' Health Study, che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, mostrano che l'aumentato consumo di latticini è associato con un rischio di fratture più elevato.
Il latte, dunque, è si' l'alimento ideale, ma solo per il lattante, e solo il latte umano! Di seguito sono elencati alcuni problemi correlati al consumo di latte in adulti e bambini.
  • Carenza di ferro: il latte ha un bassissimo contenuto di ferro (0.2 mg/100 mg di latte), e per riuscire a raggiungere la dose di ferro raccomandata di 15 mg al giorno, un bambino dovrebbe bere 7.5 litri di latte. In aggiunta, il latte è responsabile di perdite di sangue dal tratto intestinale, che contribuiscono a ridurre i depositi di ferro dell'organismo.
  • Diabete Mellito: su 142 bambini diabetici presi in esame in uno studio, il 100% presentava nel sangue livelli elevati di un anticorpo contro una proteina del latte vaccino. Si ritiene che questi anticorpi siano gli stessi che distruggono anche le cellule pancreatiche produttrici di insulina.
  • Calcio: la verdura a foglia verde, come la cicoria, la rucola, il radicchio e la bieta, è una fonte di calcio altrettanto valida, se non addirittura migliore, del latte.
  • Contenuto di grassi: ad eccezione del latte scremato, il latte e i prodotti di sua derivazione sono ricchi di grassi saturi e colesterolo, che favoriscono l'insorgenza di arteriosclerosi.
  • Contaminanti: il latte viene frequentemente contaminato con antibiotici, ormoni della crescita, oltre che con gli erbicidi e i pesticidi veicolati dal foraggio. Inoltre i trattamenti di sterilizzazione permettono in realtà la sopravvivenza nel latte di germi, e la Direttiva Europea 92/46/CE stabilisce un limite non superiore ai 100 mila germi per mL. La stessa Direttiva ammette anche un contenuto non superiore a 400 mila per mL di "cellule somatiche", il cui nome comune è "pus".
  • Lattosio: molti soggetti di asiatici o africani sono incapaci di digerire lo zucchero del latte, il lattosio, con conseguenti coliche addominali, gas e diarrea. Il lattosio, poi, se viene digerito, libera il galattosio, un monosaccaride che è stato messo in relazione con il tumore dell'ovaio.
  • Allergie: il latte è uno dei maggiori responsabili di allergie alimentari: durante la sua digestione, vengono rilasciati oltre 100 antigeni (sostanze che innescano le allergie). Spesso i sintomi sono subdoli e non vengono attribuiti direttamente al consumo di latte, ma molte persone affette da asma, rinite allergica, artrite reumatoide, migliorano smettendo di assumere latticini.
  • Coliche del lattante: le proteine del latte causano coliche addominali, un problema che affligge un lattante su cinque, perché se la madre assume latticini, le proteine del latte vaccino passano nel latte materno. In 1/3 dei lattanti al seno affetti da coliche, i sintomi sono scomparsi
  • dopo che la madre ha smesso di assumere questi cibi. 
  • Confronto tra latte animale e umano

    In natura, il Latte (prodotto di secrezione delle ghiandole mammarie dei Mammiferi dopo il parto) è l'alimento previsto per la crescita dei cuccioli dei Mammiferi, ed il Latte di ogni specie va ad esclusivo beneficio di quella specie; questo è evidente dalla diversa composizione dei vari tipi di Latte, come vedremo in seguito.
    Sebbene nei Mammiferi l'allattamento dei cuccioli sia la manifestazione di un legame madre-figlio che va ben oltre il semplice aspetto fisiologico di nutrimento, in questa sede parleremo del Latte solamente per quanto concerne le sue proprietà nutrizionali.
    Il Latte di tutti i Mammiferi contiene, disciolti in Acqua, Zuccheri (Lattosio), Proteine, Grassi, Vitamine ed Enzimi, oltre agli Anticorpi propri della specie di appartenenza, ma la composizione del Latte differisce tra le varie specie di Mammiferi, come evidenziato dalla Tabella.
    Queste differenze di composizione sono veramente enormi. Si va dal Latte di focena che contiene solo il 40% di Acqua, al Latte di cavalla che ne contiene il 90%. Mentre il Latte di cavalla ha soltanto l'1.5 % di Grassi, il Latte di focena ne contiene il 46 %. La cavalla produce un Latte più ricco di Lattosio di quello dei cetacei, mentre il Latte di coniglio è il più ricco di tutti in Proteine e Sali Minerali, e così via.
    Qual è la logica che sottende a queste differenze? Le più recenti Ricerche trovano una giustificazione nel rapporto madre-figlio, inquadrandolo in un grande schema nel quale possono venir distinti due gruppi di Mammiferi.
    A un estremo si collocano i Primati, nei quali il neonato è completamente dipendente dalla madre ed in continuo contatto. Il Latte di queste specie è relativamente acquoso e scarso di Grasso e di Proteine, ed il cucciolo, sempre attaccato alla madre, poppa molto frequentemente, ingerendo ogni volta piccole quantità di Latte. Avendo una alimentazione continua, il piccolo non ha bisogno di riserve.
    All'estremo opposto vi sono tutti gli altri Mammiferi che dopo il parto nascondono i neonati in nidi o tane e che passano gran parte del tempo a procurarsi il cibo, rientrando soltanto ad intervalli. In questa situazione l'allattamento è intermittente e quindi il neonato ha bisogno di un Latte molto sostanzioso (poco acquoso) e da digerire lentamente (molto grasso); inoltre in queste specie il piccolo poppa in modo rapido e si sazia in pochi minuti. Anche i cuccioli dei Mammiferi marini necessitano di un Latte con queste caratteristiche, a causa dell'ambiente freddo, dei contatti tra madre e figlio che non sono sempre facili, e della necessità di poppare in modo rapido (perchè sott'acqua, in apnea).
    COMPOSIZIONE DEL LATTE DI DIVERSI MAMMIFERI (per 100 gr.)
    LatteProteine grammiLattosio grammiGrasso grammiAcqua grammi
    Donna0,97,23,588
    Cavalla2,25,91,590
    Asina1,56,21,590
    Mucca3,64,93,587
    Capra44,54,386
    Pecora64,57,581
    Bufala4,84,77,582
    Scrofa65,4682
    Gatta95580
    Cane1031075
    Ratto82,610,379
    Coniglio13,51,81270
    Focena121,34640
    Balena100,83554
    Il Latte specie-specifico contiene non solo tutti i Nutrienti nelle proporzioni ottimali per la crescita, ma anche sostanze Enzimatiche ed Anticorpi che hanno la funzione di aumentare le difese immunitarie in un periodo della vita in cui un'infezione potrebbe avere conseguenze gravissime.
    Dopo lo svezzamento, però, nessun Mammifero continua a bere Latte, che non è cibo adatto ai bambini ed agli adulti; neppure quello della propria specie, perchè le esigenze nutrizionali dell'adulto sono differenti da quelle del lattante. Il piccolo Mammifero diviene in grado di vivere cibandosi degli alimenti per cui la specie è biologicamente adatta. Inoltre, nessun Mammifero tranne l'Uomo consuma, in nessuna epoca della vita, il Latte di un'altra specie.
    Nel caso dell'uomo, invece, il consumo di Latte di altre specie, di mucca in particolare, sin dai primissimi anni di vita è considerato fisiologico e raccomandabile, nonostante il Latte vaccino - previsto per la crescita del vitello - sia molto diverso per composizione rispetto al Latte di donna perché:
    • contiene troppe Proteine: 36 gr/litro contro 9 gr/litro, - quattro volte di più;
    • contiene Proteine molto diverse: rapporto Caseina/Lattoproteine 4.5:1 contro 0.4:1
    • contiene poco Lattosio: 49 gr/litro contro 70 gr/litro;
    • presenta un rapporto Grassi Saturi/Insaturi svantaggioso;
    • contiene una percentuale di Calcio troppo elevata: 1170 mg/litro contro 340 mg/litro;
    • presenta un rapporto Calcio/Fosforo svantaggioso: 1.3:1 (Latte vaccino) contro 2.4:1 (Latte umano);
    • contiene troppi Sali Minerali: 7 gr/litro contro 2 gr/litro.
    Dunque, ad ogni Mammifero il proprio Latte, ed a questa regola deve adeguarsi anche l'Uomo.   
(tratto da "Impariamo a mangiare sano con i cibi vegetali", SSNV©2005)

SEITAN AI FUNGHI ED ERBA CIPOLLINA


SEDANO RAPA IN PASTELLA


CIAMBELLA VEG


CREMA DI LENTICCHIE


CROCCHETTE DI SEITAN


PENNE AL PESTO DI BARBABIETOLE


PANNA COTTA VEG


ARROSTO DI SEITAN


LASAGNE AL RAGU' DI VERDURE


INSALATA VIENNESE